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Voci dal campo: Mozambico I 17.06.22 Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità
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MOZAMBICO 17.06.22
Le parole di Matteo Morandini - Coordinatore attività NO ONE OUT:
“Rising up from drought together” è lo slogan con cui si aprirà la Giornata Mondiale per la lotta alla desertificazione e alla siccità 2022.
Dal 1994, in concomitanza con la creazione stessa della Convenzione delle Nazioni Unite per la Desertificazione e la Siccità, (UNCDD) si celebra questa ricorrenza, nata con lo scopo di portare l'attenzione del pubblico su una grande tematica come quella della desertificazione e favorire tutte le azioni e interventi che possano aiutare a contrastarla e minimizzarla.
Mi trovo in Mozambico, nella provincia di Inhambane, dove una natura rigogliosa tropicale contrasta con le precarie condizioni di vita dei suoi abitanti. Nell’entroterra le cose si complicano ulteriormente; i suoli sono sabbiosi ed il clima è semiarido, sempre più esposto a condizioni climatiche estreme. Gli effetti della siccità qui si vedono molto di più, l’agricoltura offre poche opzioni e si coltivano prevalentemente mandioca e alberi di anacardo.
Pensando alla parola desertificazione, nell’immaginario comune, ci si potrebbe immaginare l’espansione di un deserto oltre i suoi limiti geografici consueti. Il che la limiterebbe soltanto a quelle aree di confine con i grandi deserti del mondo. Purtroppo non è così semplice.
La desertificazione comprende la degradazione dei suoli, la perdita di biodiversità, l’abbandono dei terreni un tempo coltivati e di conseguenza porta e porterà all’aumento delle migrazioni climatiche.
Ogni civiltà ha inventato nel tempo sistemi di gestione dell’acqua perfettamente integrati al territorio in cui vivevano. Una cosa che mi ha sempre affascinato è che, pur senza le tecnologie moderne, si fosse in grado di trasformare il deserto in meravigliosi giardini e campi lussureggianti. Tecnologie millenarie eppure capaci di far fiorire e prosperare antiche civiltà per secoli.
Nella nostra società moderna e globalizzata, in cui ognuno pensa soltanto al proprio interesse, a chi diamo la responsabilità della tutela del nostro ambiente? Soprattutto qui, lontani dalla nostra organizzatissima Europa, dove mancano i servizi basici a cui noi tutti siamo abituati, chi pensa a creare ma soprattutto mantenere qualsiasi opera di contrasto alla desertificazione? Non pensiamo quasi mai a quali sono le conseguenze ambientali del nostro stile di vita, alle risorse che vengono costantemente sfruttate fino all'esaurimento, con il solo unico sogno del profitto.
Ripetendo l’infinito mantra “Lavora/Guadagna/Consuma”.
Fino a che punto potremo dipendere da questi meccanismi se come specie non siamo in grado di pianificare il nostro futuro?
Quando le risorse scarseggiano chi potrà permettersele e chi verrà tagliato fuori?
Sono orgoglioso di lavorare per una realtà che ha scelto di inserire l'Ambiente nelle sue priorità e nelle sue azioni di intervento in loco.
Grazie ad un progetto finanziato dall’8X1000 - “Climate resilience. Acqua, nutrizione e agricoltura nelle comunità della Provincia di Inhambane colpite dalla siccità" possiamo finanziare il ripristino di due bacini artificiali per la raccolta dell’acqua piovana, in uno dei distretti più aridi della provincia di Inhambane, quello di Funhalouro.
Sicuramente sono ancora lontano dal realizzare quel sogno utopico di far fiorire il deserto ma, sicuramente, partecipando a questo progetto si potrà tracciare il cammino per ulteriori attività di tutela ambientale. Lavorare con le comunità, portare esempi concreti e implementare pratiche per sviluppare paesaggi agricoli resilienti, quindi sempre pronti a rispondere ai cambiamenti climatici che stanno segnando la nostra epoca.
Riscoprire e adattare antiche tecnologie potrebbe portare a soluzioni veramente alla portata di tutti per preservare l'ambiente e porre freno alla desertificazione.
Due esempi tra tutti: L’agricoltura sintropica con il caso studio del nordest brasiliano https://agendagotsch.com/ e un grandissimo progetto come quello della Muraglia verde nel sahel: https://www.greatgreenwall.org/ possono dare speranza che, unendo le forze, si possano veramente ottenere risultati meravigliosi. D'altro canto, eventi come la grande ondata di caldo che sta colpendo la penisola iberica in queste ore, non possono che farci riflettere su quanto sia, ora più che mai, fondamentale “risollevarsi insieme dalla siccità e dalla desertificazione”.
Per aspera ad astra
Photo: riabilitazione bacini artificiali_Funhalouro